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Neutrini più veloci della luce: verso un cambio di paradigma?

Ha fatto il giro del mondo la notizia dei dati diffusi dal Cern di Ginevra relativi alla velocità nello spazio raggiunta da alcuni neutrini, particelle elementari di cui ancora non si conoscono informazioni precise relative alla massa. I neutrini studiati dai ricercatori del centro svizzero avrebbero infatti superato la velocità dei fotoni, quindi quella della luce - 300.000 chilometri al secondo - finora la massima velocità misurata nello spazio, una "certezza" eretta a caposaldo della teoria della relatività di Albert Einstein.

L'istituto di ricerca Cern di Ginevra ora ci comunica invece che le misurazioni eseguite da un gruppo di ricercatori negli ultimi tre anni hanno dimostrato che i neutrini sparati verso un ricevitore situato all'interno del Gran Sasso, in Italia, hanno percorso i 730 chilometri di distanza arrivando 60 nanosecondi prima di quanto avrebbe fatto la luce

Si tratta di risultati da confermare con ulteriori esperimenti e già altri laboratori sono partiti sulle orme della sperimentazione iniziata al Cern. Certo è che - come stanno dichiarando fisici di fama internazionale - se questi trovassero conferma ci sarebbe bisogno di rivedere la teoria della relativita', resa nota al pubblico da Albert Einstein nel 1905.

In realtà, più che "una sconfitta della vecchia teoria", come il dibatitto pubblico sta cercando di definire la scoperta, potremmo trovarci di fronte a un epocale cambio di paradigma dove la fisica tradizionale sarebbe inevitabilmente chiamata ad aprirsi ai principi della fisica quantistica. Come ogni cambio di paradigma, questo comporterebbe un sostanzioso sforzo intellettuale e creativo da parte della comunità scientifica, allo stesso tempo andando a coinvolgere in modi inaspettati l'immaginario di tutti.

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