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Parte 'Sblocchiamoli', la campagna su cibo, salute e saperi senza brevetti

Presentata ieri alla libreria Bibli di Roma, è appena partita la campagna 'Sblocchiamoli' messa in piedi da ong, associazioni e università di Italia, Spagna, Bolivia, India ed Ecuador. Un'operazione, spiegano gli organizzatori, che ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare l'opinione pubblica e mobilitare le istituzioni dei Paesi del Nord e del Sud del mondo, affinché i diritti fondamentali - al cibo, alla salute e alla conoscenza - prevalgano sui diritti di proprietà intellettuale.

Il meccanismo della proprietà intellettuale sulla vita e sulla conoscenza che si sta rinforzando a livello internazionale, spiegano i promotori dell'iniziativa, mette a rischio beni globali come salute, terra e biodiversità. Accesso ai farmaci a basso costo, disponibilità di semi per una coltivazione libera, biodiversità protetta. Sono queste le richieste che gli la campagna fa ai vari paesi dell'Unione Europea.

In undici regioni italiane, e in due spagnole, ai rappresentanti degli enti locali sarà chiesto di "promuovere un'applicazione sostenibile della proprietà intellettuale" e di sottoscrivere una dichiarazione di intenti che sarà presentata al Comitato Europeo delle Regioni.

Un'operazione, quella di 'Sblocchiamoli', che vuole porre fine alla privatizzazione della sopravvivenza. Cosa che stà già avvenendo, ad esempio, in Paesi come l'India sia nel settore delle sementi locali, sia in quello dei farmaci generici.

“Se consideriamo che l’India, autentica farmacia dei paesi poveri, rifornisce l’80 per cento dei programmi internazionali per l’accesso ai farmaci essenziali – ha spiegato Nicoletta Dentico, rappresentante della campagna per il settore salute - possiamo capire cosa questo significhi”.

Vai al documentario 'Geni fuori controllo'

Vai alla fonte: Sblocchiamoli.org

Tags: ogm, privatizzazione, brevetti, diritti, cibo, salute, conoscenza